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05/08/19

Tutto quello che non sai su Marvel. Enciclopedia dei personaggi 2017 ****

Io di questo libro avevo bisogno, nonostante legga MARVEL dai tempi della Corno. Sino agli anni novanta ho comprato quasi tutto quello che Play Press, Star e Comic Art esponevano in edicola, non solo MARVEL ovvio anche MALIBU', D.C., DARK HORSE, IMAGE ecc...
Infatti adesso mi ritrovo con un mare di albi che valgono 1€ al chilo che ingolfano la mia povera soffitta.

02/11/17

Thor Ragnarok (2017) ****


Capitan Thorlock za-zà, capitan Thorlock za-zà...fammi volareee lallallerolallallà! 


La citazione ha un perchè...dopo la visione capirete :-).
Che dire? Il film più divertente del vichingone era qualcosa che ci voleva, si sente troppo l'influenza dell'incasinatissimo nuovo corso Marvel dei comics ma è meglio questo approccio pop-camp allo Zio del Tuono che i noiosissimi fantasy che erano state le due pellicole precedenti.

30/11/16

Silver Surfer Nes (Arcadia Systems) 1990*


Oh mio Dio! Un bacchettata sulle falangi! Lacrime e nervi! C'erano tutti gli ingredienti per un gioco epico, un classico senza tempo. La grafica delle schermate d'intermezzo era favolosa per un Nintendo Entertainment System, la colonna sonora strepitosa...ma porco Giuda!

13/04/16

Recensione: Oscar Bestsellers N. 1100 : L'Uomo Ragno: Nascita di un eroe (John Byrne) 2000**1/2


Grande delusione questa rilettura delle origini di Spiderman realizzata da John Byrne. Dovrei dare in realtà una doppia votazione, una al Byrne scrittore e una quella disegnatore. Nel secondo caso un bel quattro stelle sarebbe meritatissimo ma ahimè a livello sceneggiativo sono troppe poche le innovazioni rispetto alle origini classiche del Ragno di Lee e Ditko (anche se Kirby diceva che pure Peter era roba sua). "Nascita di un eroe" pare un po’ il restyling Recchioniano di Dyd, solo che al posto di dare uno smartphone all’OldBoy qua lo Zio Ben spende tutti i suoi risparmi per comprare decine di Pc al giovane Parker. Nel 1998 le testate del ragno di quartiere erano in calo e siccome John Byrne aveva fatto miracoli con i Fantastici Quattro   e dato uno bello svecchiata al Man of Steel si pensò di fargli fare un remake delle origini del tessiragnatele che da lì a poco avrebbe ritrovato la popolarità di un tempo grazie alla trilogia cinematografica di Sam Raimi, regista che da questo esperimento di carta mi pare abbia preso più che un' ispirazione.

04/04/16

Avengers Age Of Ultron (U.S.A. 2015) ***1/2


Bello da vedere, emozionante ma nulla di trascendentale. Scorre con gli stessi tempi del primo: ottimo prologo, centro tranquillo e botti finali. Mi ha divertito ma un po' di cose non  mi sono andate giù. Capisco che il Marvel Cineverse sia alternativo a quello dei comics, ma  Scarlet e Quicksilver li ho visti veramente troppo distanti dalle controparti di carta. Wanda Maximoff è da sempre una delle più gnocche del mondo in spandex, sta ragazzotta emo che pare scappata da un centro sociale (Elizabeth Olsen) non ce la vedo proprio.

17/06/15

1981-1986 i Fantastici Quattro di John Byrne****


John Byrne è l’unico autore Marvel degli anni ottanta di cui sento la mancanza. Credo che i F4 possano considerarsi conclusi con la sua gestazione, tutti i tentativi di fare rinascere il gruppo dopo il lavoro dell'autore in oggetto sono falliti miseramente e hanno portato Grimm e Richards in quel limbo presente, dove la disneymarvellucas ha deciso di farli fuori perché non più sfruttabili commercialmente poiché i diritti per il cinema sono in altre mani. Bisognerebbe leggere soltanto i fab four di Lee e Kirby, saltare tutto quello che è venuto dopo di loro, passare direttamente a Byrne e chiudere lì. Tutto il resto è freddo e snaturante, tentativi d’inutile ammodernamento fatti da tipi che non hanno mai amato sul serio i personaggi e che dopo brevi “run” abbandonano al destino gli eroi. 

24/03/15

Silver Surfer: Parabola di Stan Lee e Moebius (1988-89) ***


Queste sono recensioni difficili. Se uno parla male di Moebius rischia di essere lapidato ma io non nascondo che l'unico Giraud che abbia mai apprezzato è quello classico, il Jean di Blueberry. I panel di Arzach e del Garage Ermetico mi sono sembrate opere lontanissime del mio concetto di fumetto, non perchè non abbia capito lo spirito di quelle operazioni artistiche ma anche perchè chi ha provato almeno una volta nella sua vita a tenere matita e pennelli in mano sa che è più difficile disegnare un episodio di Zagor che non lasciarsi andare alla fantasia e tratteggiare solo quel che più piace.

28/11/14

The Incredible Hulk versione SNES (U.S. Gold) 1994***1/2


Ho ripreso in mano questo platform picchione sviluppato da Probe. Il gioco era uscito anche per Mega Drive e Sega Master System. 




Ho la convinzione, forse errata, che quando si deve produrre un gioco su cartoons o fumetti la migliore scelta sia sempre il 2d, più affine alla controparte cartacea. Ho deciso di “giudicare” la versione Nintendo, perché ai tempi quando si facevano le conversioni multiformato, nessuno batteva l’ammiraglia dell’armata di Mario.

03/11/14

Howard the Duck: Adventure on Volcano Island (Commodore 64) Activision 1987 **/12


Uscito per quasi tutti gli home computer ad 8 bit occidentali presenti nelle case geek del 1987, l'uomo-papero della Marvel, che come un fulmine a cielo sereno è riapparso nei post-credits dell'ultimo kolossal Guardiani Della Galassia è stato protagonista anche di questo misconosciuto e frustrante Arcade Platform .


I mezzi erano quelli dei tempi ed un tie-in tratto da un film che i più disprezzano non poteva essere che na mezza ciofeca. A proposito del movie, io lo riguardo sempre con piacere, aveva quell'aria sbarazzina alla Ghostbusters e quell'allure tipicamente eighties che lo ha fatto diventare uno dei miei culti personali...sarà che in tv lo trasmettono pochissimo e non mi pare nemmeno di facile "streamreperibilità" almeno con l'audio ita? Boh?

27/08/14

Super Action n.3 Agosto 1994 Rizzoli Egmont Lire 3000 ****


Che gran figata era questa rivista per ragazzi in formato tascabile, la cosa più maschia comprabile negli anni novanta. C’era tutto quello che il testosterone potesse desiderare tranne le donne ignude. Sotto esame ho il numero 3 del 1994 e posso garantirvi che se facessero un magazine del genere adesso, con una parte redazionale più curata , sarei il primo a fiondarmi in edicola ad acquistarne una copia.  Una fanzine degli Expandables, tutte le copertine erano dedicate a Stallone, Van Damme, Schwarzenegger e tutta la cricca di nerboruti figli di steroidi che malmenavano i nostri cinema. Wrestling, formula 1, calcio, fantascienza, mostri, fantasy, pugni e fumetti…e che fumetti!

04/02/14

Benny Hill contro She Hulk****


Inutile che perda tempo a ricordarvi il compianto  Benny ed il mare di risate copiose e pruriginose (con tutte quelle donnine!)  che ci ha fatto fare .  Questo di tutta la saga comica di Hill è il mio episodio preferito anche perchè è la prima (ed unica volta) in cui si vede una She Hulk televisiva convincente e cosa più importante in carne (tanta) ed ossa. A me sarebbe piaciuto vedere anche il film  che doveva essere interpretato da Brigitte Nielsen ma visto che non l'hanno più realizzato mi accontento di questo.

20/12/13

Giona contro Gastone Paperone


Premetto che questo scontro molto probabilmente non sarà disegnato da nessuno perchè essendoci la Disney di mezzo dubito che ci darebbero il permesso.
Io un idea me la sono fatta . 

27/11/13

Wolverine di Chris Claremont e Frank Miller-Edizioni Playpress-Lire 8.000-1989***1/2





Logan è il personaggio perfetto.
Un passato oscuro che ogni sceneggiatore può ridefinire.
Un nano irsuto che il disegnatore può tratteggiare nel suo stile personale senza che il character perda la propria identità.
Una versione violenta di Corto Maltese, un Popeye moderno (per un periodo, quello secondo me migliore, era il guercio di Madripoor), uno Zio Paperone Barksiano giovane e irruente nel Klondike, uno 007 lercio, un barbaro, un super eroe, un vigilante, un killer, un samurai, un uomo, un mostro.

Wolverine può essere tutto,  è questa la forza della migliore icona Marvel partorita nei seventies, anche se il meglio della sua saga verrà prodotta negli anni seguenti.
Il volume edito dalla Play Press è uno dei primi esperimenti, dopo di quelli  del periodo Labor Comics e qualche speciale della benemerita Star, di dare “lustro da libreria” alle avventure dei super uomini.


Nel mercato italiano non si era ancora compresa la levatura artistica di quello che i comics americani di massimo consumo avevano raggiunto persino nelle serie regolari, senza tirare in ballo le ormai inflazionate Graphic Novel.
Qualcosa aveva intuito la Rizzoli che aveva iniziato ad intercalare tra classiconi, capolavori  e scemenze autoriali qualche storia o inserto dei personaggi D.C. ma l'avvento degli hypergeek nazionali esperti dell’universo in spandex era ancora lontano.
La miniserie scritta da un prolisso Claremont e disegnata da un acerbo Miller sembra un action della Cannon Group oppure un film di Ninja con i baffoni biondi di Godfrey Ho.



E’ la prima, tra le tante venute dopo e che hanno inflazionato il personaggio, ad analizzare la psicologia complessa di un eroe per caso, un essere umano travolto dalla sua vita dolorosa e travagliata, mutante non solo nei geni ma anche nei sentimenti e le reazioni.


La ricerca d’equilibrio di uno sbandato alla Jack Kerouac che si ritroverà ad essere un futuro Vendicatore.
Forse per il canadese sarebbe stata migliore una “posizione di mezzo”, quelle ombre notturne che nascondono un Punisher o un Moon Knight.


Questa avventura giapponese è un racconto formativo e sembra quasi di vedere l’ultimo samurai di Edward Zwick, prima la mancanza di comprensione dello stile di vita orientale e poi la ricerca spasmodica dell’onore. 


Claremont ha un modo di scrivere che ormai appare obsoleto, troppo didascalico e descrittivo, Miller ha un tratto a volte fastidioso con tanti alti e bassi ma forse la colpa è delle “vecchie” chine  di  Josef Rubinstein.
Nel complesso non ci troviamo di fronte ad un capolavoro ma di sicuro è una lettura sostanziosa e ben costruita.
Consigliato e mi pare che si trovi anche a poco.




15/10/13

Il Thor di Sergio Bonelli


Un non troppo esaustivo Sergio Bonelli nell'editoriale dell' Almanacco dell'avventura del 2001 scriveva che alla fine degli anni sessanta  produsse un  fumetto ispirato al cinema peplum intitolato a nome del famoso (specialmente per i Marvel fans) dio vichingo.

05/07/13

La sensazionale She Huk-John Byrne-Play Special 17-Febbraio 1993-Edizioni Play Press-lire 10.000*****




John Byrne è stato l’autore che negli anni ottanta-novanta mi ha fatto riavvicinare ai comics americani, non ricordo materiale da lui trattato che non raggiungesse l’eccellenza.

24/05/13

Guida al "Nuovo" collezionismo di fumetti: Topolino 3000, Walking dead , i Manga, Ratman ed i fumetti Marvel.

 

Io non sono mai stato un collezionista, di quelli che usano i guanti di paraffina e piangono per una spelatura sulla costina, per me il piacere principale è la lettura e poco me ne importa delle condizioni di un albo.
Ho avuto sempre una venerazione per il "vintage" di più difficile reperibilità e perchè spesso nei vecchi  "giornaletti" trovavo storie splendide mai più ristampate. Negli ultimi anni ho notato però che molto del mio materiale d'antan più che acquisire valore (cosa che rientra nella vecchia logica collezionistica...più è datato più vale) in alcuni casi  ha perso appeal , escludendo alcuni  Bonelli , la rivalutazione Bianconi (anche se ancora non si parla di cifre ragguardevoli tranne Geppo e Volpetto) e qualche nero.
La novità è che ha iniziato a prendere anche in Italia la mania americana del fumetto in condizioni "edicola", nessuno acquista più fumetti che vadano al di sotto del "buono" come condizioni estetiche con oscillazioni di valore enormi date anche da un minuscolo segno di biro.
La moda del momento per gli amanti del fumetto è data dalla rivalutazione di albi usciti recentemente, una follia   che ha la sua logica.
La cosa non deve meravigliare, è tutta una questione di tirature. Una volta le edicole erano sommerse di rese , la stampa di ogni testata era sempre superiore alle richieste , per i Topolino degli anni 70-80 si parla di cifre vicine al milione di copie, cosa che comporta una grande reperibilità del materiale in oggetto.
Di fumetti Marvel Corno ne avevi quanti ne volevi sino alla fine degli anni ottanta, buste sorpresa piene di resi (con la famigerata spennellatura rossa sui bordi) affollavano i giornalai ed era facile ritrovarsi in casa doppioni su doppioni di molti albi.

09/01/13

Per Popeye è arrivato il momento di menare anche la Marvel! Pugni allo spinacio contro il mascellone di roccia della Cosa-Il SuperSasso-da Braccio di Ferro n.206 del febbraio 1981-materiale reperito dall'illustre Federico Cenci *****

 

Vacanze finite. 
Gmail mi porge subito questa  meraviglia disegnata da Pierluigi Sangalli inviatami dal grande Federico Cenci. Chico ha finalmente riaperto il suo blog dove troverete post approfonditissimi (se dovessi scrivere in maniera dettagliata e analitica  come il Cenci avreste un mio post ogni cinque anni). La storia in questione è una...citazione, tipo quelle che fanno sempre alla Bonelli ;-) ,dei cartoni di The Thing (Fred and Barney Meet the Thing) prodotti da Hanna & Barbera nel 1979 e che da noi erano inseriti nel meraviglioso programma contenitore FANTASUPERMEGA (in cui passavano anche Godzilla e Birdman) con la sigla famosissima di Nico Fidenco e il coro di bambini di Renata Cortiglioni.  

 

"Pietra portentosa divento la cosa!" urlava il brufoloso Benjy Grimm , Timoteo invece replica con un "Pietra di Satanasso divento subito di sasso!" e finge di essere un super eroe rubando le migliori imprese al buon figlio di Trinchetto.

 



All'inizio Popeye sembra anche contento di avere un aiuto, ma dopo un pò gli rode di aver perso la leadership carismatica di Spinacia , specialmente quando si rende conto che Olivia sta per diventare leghista perchè gli piacciono quelli che lo hanno duro come la roccia. 




 

Braccio, visto che non se lo fila più nessuno,  si mette un costume da Cosa anche lui per seguire la moda e incontra Timoteo versione scarto dei Fantastici Quattro che nel tempo libero svaligia banche e gioiellerie.






Nulla possono i pugni dolomotici di Supersasso contro gli sganassoni agli spinaci e tutto finisce bene per il nostro eroe che sequestra la pietra magica di Bacheca e decide di utilizzarle per dei giochetti  con Olivia che a quanto pare continua a preferire attributi granitici...possibile che  le verdurine magiche del marinaio guercio  non induriscano tutti i muscoli?