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25/03/24

Brigantino e Bragozzo , altri due personaggi Bianconi


Gaspare Pero mi ha inviato questa chicca e scrive:
"Sfogliando Gran Felix n° 3 del 1980, che contiene presumibilmente due Super Felix data la numerazione delle pagine più "abbondante" del solito, mi sono imbattuto in questi due personaggi dei quali non ho trovato traccia né su Internet né nel tuo libro...
Si tratta di una coppia fin troppo assortita di pirati. Brigantino è il capitano, piuttosto irascibile e insofferente delle sbadataggini del suo marinaio, Bragozzo, che usa il cannocchiale al contrario ed è tutt'altro che coraggioso.
Nella storia in questione, avente comunque Felix come protagonista "in contumacia", i due finiscono per sbaglio su un'isola abitata da grosse scimmie che iniziano a bombardarli di noci di cocco.

19/06/23

Superman dentro Gatto Silvestro


A volte le rarità sono dove meno te le aspetti. Un bel poster doppio di Superman in una raccolta "Silvestro Show" Cenisio del 1980. La raccolta contiene i numeri 48 e 49 del 1979. Il Poster era allegato nel n. 49.

28/04/21

Geppo speciale, supplemento al Geppo n. 67 del luglio 1980, Edizioni Metro. (Quando gli speciali di Bianconi erano veramente speciali)


Il buon Florindo Fusco mi ha inviato la recensione di uno speciale di Geppo pubblicato negli anni ottanta.

Dopo aver letto la sua mail ho acquistato subito l'albo su Ebay (era l'unico inutile che state a cercà) perchè questo speciale contiene soltanto storie del periodo di platino del bravo Sangalli, i meravigliosi anni sessanta, prima che Bianconi spremesse Pier Luigi come un limone per fargli macinare centinaia di tavole al mese. E' la prima volta che spendo ben 9 € per un singolo albo pubblicato da Renatone ma per un giornalino in formato "gigante" ogni tanto si può fare, costa sempre meno di un volume da libreria e il numero di pagine è lo stesso se non superiore. 

Bianconi negli anni ottanta pubblico un bel po' di speciali preziosi e corposi tipo quelli di Soldino "tutto Carpi" o come quello di Geppo oggetto della recensione di Florindo.

Dubito che queste storie verranno ristampate nel breve periodo, mentre Braccio Di Ferro impera ed è tornato con successo in edicola (grazie Cosmo) e in libreria (grazie Salani) di Geppo non si vede più nulla dai tempi di Rw Lion...inoltre adesso assistiamo ad uno strano fenomeno di "pulizia", se del fumetto d'antan non si trovano le tavole originali perfette non si ristampano le storie, cosa malvagia dal mio punto di vista...non sempre la storia meglio conservata è la più interessante e divertente.

Dei fumetti Bianconi che io sappia non è che si sia salvato un granché degli originali...almeno così mi raccontavano Dossi, Sangalli e Motta.

Rimpiangeremo per sempre Annexia e la sua cura maniacale.

Luca Montagliani & company quando ristampavano Rebuffi per essere "completi" scannerizzavano pure le pagine degli albi e le restauravano.

Vabbè recupereremo (quando possibile) gli originali fino a che avranno un costo sostenibile.

21/08/19

Marzolino Tarantola di Bonvi RIZZOLI 1980 ****


Quanto mi manca  Bonvi! Sturmtruppen è stata la migliore striscia italiana di tutti i tempi, non me ne voglia il longevo Lupo Alberto di Silver. Di Bonvi mi piaceva la follia, erano tempi in cui l'autore di fumetti era anche lui fatto di fumetto. Lo ricordo pazzo nel Be Bop A Lula di Red Ronnie e in tutte le sue interviste, sempre fuori dalle righe. Non meritava di essere piallato da un autista balordo, ci ha dato tanto divertimento e chi ci ha fatto ridere merita un posto speciale in questo mondo triste.

17/09/16

Il segno zodiacale di Braccio Di Ferro



No, non sono morto (quasi). Manco dal Blog da un bel po' perché mi sono sfondato il piatto tibiale (un pezzo del ginocchio). Na rogna che non vi dico, in pratica non posso camminare almeno sino ad ottobre e mi sono fatto una bella vacanza in ospedale. Mò sto a casa con una bella cicatrice ripiena di titanio (mi pare di essere un esperimento di Arma X). Visto che sono obbligato a restare immobile o quasi mi sa che pian piano Retronika vedrà di nuovo crescere il numero di  post.

11/07/16

Abbasso il carovita. Braccio di Ferro sfida la crisi economica già nel 1980!


A me d'estate viene la canazza informatica, ho voglia soltanto di roba passiva, leggere o vedere film, già i videogames pretendono troppo impegno psicologico. Ho voglia di aria e sole e quando ne ho l'opportunità mare, tanto mare. Sto poco in casa e per quel poco che ci sto non mi passa manco per l'anticamera della crapa di appicciare il portatile.  Per fortuna Gaspare Pero tiene in piedi il blog anche con sto caldo. Vi copio ed incollo la sua mail:

"Ciao Salvatore! Devo dire che la gente di un paio di generazioni fa tipo i miei genitori, ci ha azzeccato quando ha iniziato a dire che la crisi economica ha cambiato ben poco la vita a chi era molto ricco o molto povero, penalizzando principalmente il ceto medio... Tipo un marinaio che vive di pesca e di qualche trasporto via mare col proprio battello e cerca di offrire una serata piacevole alla sua fidanzata.
Nella storia che ti vado a recensire, della quale ti mando le scene principali (da Braccio di Ferro 153 del 1980), il nostro eroe e la sua Olivia sono costretti a tirare la cinghia con tutta una serie di privazioni causate dai rincari globali non supportati da adeguate entrate finanziarie, finché la notizia del rincaro degli spinaci li sprona a fuggire su un'isola esotica, autentico paradiso, che tuttavia non è sfuggito alle regole del mercato.
L'ennesima storia Bianconi "amara" nonché attualissima proposta ai bambini di 36 anni fa!"

19/05/16

MISTER NO 57 ACCUSA DI OMICIDIO Febbraio 1980 lire 500 (Cepim)****


Che meraviglia questa storia di Alfredo Castelli e Franco Bignotti! Non riesco ancora a capacitarmi come sia possibile che quel carampano di Tex stia ancora in edicola ed il povero Jerry Drake non sia più tra noi. Vero è che sono un neofita di Mister No e non conosco gli albi dell’ultimo periodo, sto cercando per adesso soltanto le avventure dei primi 100 numeri e qualche speciale. Chissà se è stato così forte il calo qualitativo delle storie da mandare in fuga così tanti lettori da decretare il fallimento della testata ma  lo scoprirò soltanto continuando a leggere la serie. Non ho potuto vivere il boom dell’amazzonico eroe per motivi anagrafici, nel 1980 avevo otto anni e mi garbavano di più Disney, Alpe e Bianconi come è giusto che sia. Il mio primo Bonelli è stato Dylan Dog e fu folgorazione sulle vie di fumettasco. I miei zii leggevano Zagor e di conseguenza tra i  “vecchi” resta il mio preferito. Tornando a “accusa di omicidio” che leggo in rete scritta da Castelli anche se accreditata a Nolitta, che dire…pur essendo la riduzione a baloons del celebre Papillon di  Schaffner ha tutte le carte in regola per essere un piccolo capolavoro del fumetto popolare.

04/12/13

Personaggi: da Tv Junior: Andy Tramp, vagabondo zozzone

Anvedi er vecchio...tocco di classe la tetta che cala sul fumetto della vignetta in basso

Leggevo Tv Junior n.22 del 1980 e questo fumetto scritto da Sergio Trinchero e disegnato da Arnaldo Orazi, tipo che ha lavorato per Disney e anche per Fix und Foxi, mi ha lasciato così :-O
Non che io sia un bigottone ma quel gran pezzo di Ubalda con la frusta non era un pò troppo audace per un giornalino che conteneva anche storie dell'Ape Maia?

17/07/13

Il tunnel del Caos-di Rudy Salvagnini e Giorgio Cavazzano (tratta da il Mago n.80 del 1978)**** più "il perchè era meglio disegnare dei Topi" reperito da Luca Lorenzon


Quella che mi sembrava la vignetta più facile da individuare nel concorsetto recente è stato uno scoglio inaspettato per Luca Lorenzon ed Alex Principato.
Giorgio Cavazzano non è nuovo a storie semirealistiche , i personaggi di questa storia non sono poi così lontani da quelli disegnati nelle storie di Altai e Jonson o a quelli visti nelle storie scritte da Bonvi (La città e Maledetta Galassia).

24/06/13

Speciale Tv Junior - I Cartoni animati giapponesi visti dagli artisti italiani! Capitan Harlock, Bia, Tom Story, ecc...

Sabato sera, passeggiando in quel di Paratico noto una bancarella che vende qualcosina che fa luccicare i miei occhioni verdi, un bel lottino di Tv Junior della ERI (Edizioni Rai) con numeri sparsi tra il 1979 e il 1982.
Potevo non acquistarlo?
Adesso vi porgo una bella carrellata di "esperimenti" italiani sui nostri amati anime degli eighties.
Premetto subito che non ho beccato tutte le mani al lavoro sui personaggi e se qualcuno può dare un aiutino è sempre il benvenuto.
Tanto per cominciare non ho idea chi abbia disegnato questa storia di Capitan Harlock



19/06/13

O mio dio! Alan Pork!

Mentre scorrazzavo su Ebay alla ricerca di fumetti ( e ti pareva) ...il trauma!
Purtroppo (o per fortuna) le due tavole di questa parodia pubblicata su "Il Male" n.42 anno terzo del 1980 sono a bassissima risoluzione.
La cosa buffa è che il tratto è sospettosamente simile a quello di Paolo Piffarerio...chissà chi ne era l'autore?



26/05/13

Astor la serie 1979-1980 Edizioni Bianconi lire 500****

Bella copertina di Tiberio Colantuoni

E questi li ricordavate?
Importati con notevole ritardo rispetto alla versione americana, pubblicata sin dal 1964 dalla Gold Key   per ben quattordici anni e 44 numeri  , Little Monsters  descrive la vita e le avventure  dell'ennessima variante della Famiglia Addams, anche se l'ispirazione più forte pare la serie televisiva "The Munsters" nata nello stesso anno sul canale televisivo CBS.

17/02/13

Il celtico Tarvos-L'Asterix Friuliano-Recensione di Luca Romanelli




Il nome di Sandri Di Suald, con ogni probabilità, risulterà totalmente sconosciuto ai non friulani, ma per almeno tre generazioni di suoi corregionali ha rappresentato un punto cardine della loro educazione fumettistica. Tra il 1978 e l'80, infatti, i suoi otto volumi della saga del celtico Tarvos conobbero un successone, soprattutto tra i giovanissimi, ben lieti di riscoprire la storia del lontano Friuli facendosi nel contempo due risate. Già, perché il buon Di Suald, ispirandosi dichiaratamente allo spirito (e un po' anche alla grafica) del ben più noto Asterix, riscrive da par suo il Trecento allorquando la sua terra era popolata da celtici tanto simpatici quanto battaglieri, sempre pronti a pugnare contro il nemico veneziano: ma più che con spade e lance, Tarvos e i suoi amici risolvono le questioni alla 'gallica', ovvero con pugnazzi e calcioni che fanno volare i malcapitati ad altezze siderali. I volumi non sono di facilissima reperibilità, ma vale la pena di sudare un po' per rintracciarli: l'umorismo che l'autore inietta in ogni pagina è abbondante e contagioso, le annotazioni storiche gustose e i personaggi adorabili. In questa storia, facente parte del secondo volume, i nostri eroi si ritrovano a fare un viaggetto nel tempo di ben cinque secoli, fino a giungere nel Friuli ottocentesco in procinto di essere 'liberato' dai piemontesi. Da gustare fino in fondo. Magari con un paio di grappini di accompagnamento.

24/05/12

Gran Braccio di Ferro 94 -Marzo 1980-lire 1800-Edizioni Metro-Recensione di Marco Brunello

Marco Brunello, assiduo lettore , mi ha inviato delle belle recensioni di alcuni albi del Braccione Nazionale.
Partiamo subito di copia&incolla.



GRAN BRACCIO DI FERRO 94 (l’anno non lo so, dato che la prima pagina è strappata e non c’è. Comunque suppongo da qualche parti negli anni ottanta)
Presumibilmente una raccolta di due numeri, dato che a metà giornalino i numeri delle pagine ripartono da zero.
1)      Braccio di Ferro - Armi per la guerra: I Ming si ritrovano con un surplus di armi di loro fabbricazione in magazzino, per cui si mettono d’accordo coi ministri della difesa di Spinacia e Pappadonia per iniziare una bella guerra fra i due paesi di modo da poter vendere le armi ad entrambi i paesi. Braccio di Ferro si ritrova così arruolato in una guerra che ricorda visivamente la prima guerra mondiale (con tanto di “crucchi” con l’elmo a punta), ma finisce con lo scoprire l’inganno e dare una lezione ai responsabili, senza però poter far niente a riguardo della devastazione causata dal conflitto. Storia sempre attuale (anche se difficilmente apparirebbe qualcosa di anche solo lontanamente simile sui fumetti di oggigiorno) sull’inutilità della guerra, mostrata come qualcosa da cui ci guadagnano solo che i trafficanti d’armi e i signori della guerra. Infatti l’ultima battuta che Braccio di Ferro pronuncia, fra le macerie della sua casa, è: “Una cosa è certa: chi perde le guerre sono sempre quelli come noi… quelli che prendono gli ordini dai generalissimi!” *****

 


2)      Olivia – Cura di bellezza: Olivia si prepara una maschera di bellezza a base di frutta frullata. Ma fra Pisellino che ci tira dentro il pallone, Poldo che se la beve, un ladro che viene fermato rovesciandogliela in faccia, non riesce a mai a usarla per il suo scopo originario. ***
3)      Braccio di Ferro - Ballo in maschera: Braccio di Ferro e Olivia vanno a un ballo in maschera nella villa di un barone locale; in realtà ci vanno perché un agente segreto deve passare dei documenti riservati a Braccio di Ferro. Ma gli agenti della Piovra hanno un piano, ovvero infiltrare lo sgherro Joe Travesta travestito da Braccio di Ferro e rubare i suddetti documenti… storia spionistica con tutti gli elementi del caso: oltre al travestimento c’è anche un inseguimento automobilistico e uno con l’elicottero, esplosioni e sparatorie varie. E anche svariati colpi di scena: infatti alla fine Braccio di Ferro s’incazza perché i servizi segreti si sono serviti di lui a sua insaputa per causare tutto quel casino, e così distogliere gli agenti della Piovra dal passaggio di documenti vero e proprio. ****
4)      Grissino – Il cappotto gigante: Con l’arrivo della stagione fredda il gigante Grissino si ritrova senza un adeguato capo invernale. Ma non ci sono né un cappotto delle sue dimensioni né i soldi per comprarlo… ma la cattura di un paio di ladri gli dà la possibilità di acquistare tessuto e manovalanza necessari (alla maglieria Marzetto) a farsi confezionare un giubbotto come si deve. Buona storia nella media di quelle con Grissino e le sue esagerazioni. ***

5)      Poldo – Un pullman di giapponesini: Barbaspina apre un chiosco di panini, Poldo si offre volontario per attirare i clienti in cambio di qualche panino che però non riesce ad ottenere. Per sua fortuna i turisti giapponesi non vogliono panini bensì acqua calda; in più uno di loro fa un corso accelerato di karatè in un bidone della spazzatura a Poldo, che così può darle di santa ragione a Barbaspina e finalmente ottenere la giusta ricompensa. Una storia di botte da orbi anche senza Braccio di Ferro, e qualche stereotipo sugli orientali. ***


 
6)      Timoteo – L’elisir d’amore: Timoteo, disperato perché Olivia gli preferisce Braccio di Ferro, si fa preparare dalla mamma bacheca un filtro d’amore, che però fa in modo che chi lo beva si innamori di chiunque: infatti il trucco sta nel farlo bere a Braccio di Ferro, che così si innamorerà di qualsiasi donna e per questo Olivia si stancherà di lui… ma Bacheca deciderà di riportare tutto allo status quo qualora Braccio di Ferro si innamori anche di lei, senza lasciarla in pace un momento. Divertente e originale variazione sul tema dell’elisir d’amore, canovaccio abbastanza ricorrente in questi albi. Da notare Timoteo che si porta a casa Olivia con la scusa di mostrarle la collezione di stampe cinesi, con lei che capisce ma sembra starci lo stesso. ****



7)      Olivia – Pappagallo da guardia: Olivia compra un pappagallo parlante come antifurto per tener lontani Pisellino, Poldo e Trinchetto rispettivamente dai dolci, dai salumi e dal vino della sua dispensa. Storiella nella norma, in cui finisce tutto a mazzate sul cranio. **

8)      Trinchetto – A pesca di antichità: Celesta manda Trinchetto a prendere il pesce, dato che ci sono ospiti a pranzo. Lui va a pescare ma finisce con lo sgominare per caso una banda di trafficanti di antichità, anche se non riceve la ricompensa perché equivale al valore di un’anfora antica che ha distrutto nell’operazione. In più è stato tutto un malinteso perché Celesta voleva che Trinchetto andasse a comprare il pesce in pescheria, e non a pescarlo direttamente in mare… ***

 
9)      Braccio di Ferro – La rivale di Olivia: Braccio di Ferro viene ingaggiato come testimonial per girare una pubblicità sugli spinaci, nel cui filmato il villain è interpretato da Timoteo. A sto punto anche Olivia vuole entrare nella produzione, ma al posto suo c’è già un’avvenente attrice di professione, con la quale Braccio di Ferre deve girare pure qualche scena romantica. La gelosia furiosa di Olivia non tarda ad esplodere… Storia appartenente al sottofilone sul triangolo Braccio di Ferro-Olivia-Timoteo, in cui Olivia passa dall’uno all’altro senza troppa soluzione di continuità. **

10)  Braccio di Ferro – L’isola del sonno: Olivia, Braccio di Ferro e Pisellino naufragano, dopo aver subito l’attacco di uno squalo e una balena, su un’isola di indigeni perennemente assonnati. Braccio di Ferro prova inutilmente a dargli una scrollata facendo l’esportatore di democrazia, mettendoli a costruire case perché questi vivono ancora nelle caverne… ma viene sonno anche a lui. Il fatto è che l’entrata delle grotte somiglia a tante bocche che sbadigliano. Tutto viene risolto scolpendole, a suo di pugni, come bocche sorridenti. ***


11)  Poldo – L’aiutante porta-sporte: L’ennesimo piano scroccone di Poldo stavolta è questo: proporsi come aiutante alle casalinghe che escono dal supermercato per portare le borse della spesa, salvo poi mangiare il contenuto della spesa di nascosto e poi raccontare di essere stato derubato. La cosa però non funziona, e gli eventi degenerano verso l’inevitabile conclusione: casalinghe incacchiate in compagnia di nerboruti mariti che vogliono fargliela pagare a Poldo. La genialità di Poldo nell’elaborare questi piani è pari a quella degli autori nel tirar fuori queste storie. ****

12)  Braccio di Ferro – “La carica dei 51”: Al porto la Cinerif gira una scena del film “La carica dei 51”, in cui un gruppo di cagnolini entrano in una banca per sventare una rapina. Ma in realtà il film stesso è tutta una messinscena, infatti i cagnolini stessi sono i Ming travestiti da cani, che rapinano veramente la banca. Non può che finire in un certo modo. ***

 

13)  Trinchetto – Un colpo…riuscito: Trinchetto nota che il prof. Pirica nel suo laboratorio tiene una bottiglia di barbera. Ovviamente gliela ruba, ma viene inseguito da così tanta gente che rinuncia all’impresa e al vino, lanciando la bottiglia verso la casa del professore, che salta in aria, perché la bottiglia conteneva un esplosivo liquido. Storiella con equivoco della serie “Trinchetto ruba una bottiglia ma dentro non c’è del vino”. Quindi anche se non il massimo dell’originalità questa è bellissima. ****
 



14)  Timoteo – Un villaggio in Africa: Timoteo s’appropria della compagnia di Olivia con un invitante proposta di safari in Africa. Per guastare la festa all’arcinemico, Braccio di Ferro si traveste da indigeno nero e offre i suoi servigi alla coppia, e manda all’aria gli intenti di Timoteo. Storia a base di esotismo e bestie feroci; ma viene anche anticipata di svariati anni una brutta abitudine che purtroppo ha preso piede oggigiorno, ovvero che uno non solo non riceve lo stipendio ma addirittura deve pagare per poter lavorare (e non necessariamente in Africa). ***


15)  Pubblicità a fumetti del Nestlé Galak. Una rarità vedere pubblicità di prodotti commerciali sui fumetti Bianconi (perlomeno questa è l’unica che ho visto io).

 

16)  Braccio di Ferro – La fiaba interrotta: Braccio di Ferro racconta a Pisellino la fiaba della buonanotte, ma finisce che si addormenta lui e finisce la fiaba, a base di briganti vestiti come i pastorelli del presepe, in sogno e come protagonista. Irresistibili le formule magiche pronunciate in simil-dialetto lumbardo. ***



03/04/12

Super Provolino n.85 -lire 600-Edizioni Metro-giugno 1980****

Di Provolino si era gia parlato qui e qui.

La testata Super Provolino in versione mensile secondo il catalogo del fumetto
italiano di Luigi Bona è composta da almeno 101 numeri.

Numero molto carino con una sorpresona, una storia in bergamasco che da terrone trapiantato nel profondo nord ho molto apprezzato. Le storie sono tutte disegnate dal grande Pierluigi Sangalli e lo stile umoristico delle sceneggiature mi sembra di Alberico Motta. Sono presenti i redazionali del tuttofare bianconiano Mario Sbattella


1) Senza biglietto - Il moccioso nel West contro dei ladri di proiettili. La gag più bella è
quella del controllore del treno che oblitera i biglietti ( e gli scrocconi) con la colt****


2) Il castello di Barbablù - la gustosa storia lumbard di cui scrivevo sopra e che farebbe
felice Umberto Bossi e tutta la sua cricca di vichinghi. Al contrario del costosissimo film
"Barbarossa" pagato con le nostre tasse per il godimento dei barbari parlamentari il
buon Sangalli a costo quasi zero disegna la spassossima avventura di un altro Barba
però di pelo blu emigrato dai romanzi francesi e trasferitosi in val brembana (nord
terra di migranti anche nei fumetti). La signora Rosa diventa l'unica donna del paese
nomato "Roccacupa de hura" e visto che come si dice in sicilia "ogni bucu è pirtusu"
è contesa da tutti i galli padani. Le donne del villaggio erano state rapite da Barbablù.
Anche l'anziana paffuta viene agguantata, ma il nobile francese, notata l'avvenenza
della sciura, decide di utilizzarla come combustibile per la stufa. Provolino salverà
capra, cavoli, mogli e buoi dei paesi tuoi. Cinque meritatissime stelle*****



3) Un tesoro per troppi - Troppi ladri per il tesoro di Balenusa****



4) Storiella della pittura - Provolino divulga la storia dell'arte meglio di Vittorio Sgarbi****





5) Treno merci - Provolino clandestino ferroviario alle prese con dei ladri di bibite****


6) Il banco degli asini - storia di "lotta di classe"****



7) Attentato alla banca - Provolino è gia in crisi negli anni 80 e senza l'aiuto della Merkel
riesce a mettere da parte soltanto cinque lire all'anno. Dei dinamitardi rubano il
suo salvadanaio e lo riempono di esplosivo al plastico per far saltare una banca.****



8) I Ricci di mare - l'infigardo monello trova un modo veloce per raccogliere i deliziosi molluschi.




9) La tuta invulnerabile - Il professor Kraut crea il sogno di Diabolik. ****






Italians do it better.

Costa poco.